Intervista Arch. Sigismondi originale per redazionale 13 Magazine

Come nasce un progetto come quello di villaggio verde Roma nel cuore del territorio del 13° Municipio di Roma Capitale.  Intervista con il dott. arch. Pierpaolo Sigismondi Project Manager dell’iniziativa e Amministratore della società Essemme srl che sta realizzando l’opera.

P.S. Già nel 2002 Villaggio Verde rappresentava  per me l’esemplare sintesi dei due concetti , quello di “Villaggio” urbanisticamente reinterpretato e di “Verde” inteso come sostenibilità ambientale in chiave moderna e non solo vincolistica. L’area in cui stiamo edificando Villaggio Verde si situa in un territorio urbanizzato in fasi successive attraverso la originaria moltiplicazione di “Villaggi” poi degenerata in interventi intensivi o abusivismo. A partire dagli insediamenti degli operai delle bonifiche nei primi decenni del secolo, passando per i villaggi edificati nel dopoguerra come ad esempio Villaggio San Giorgio, Villaggio San Francesco,  l’urbanizzazione in queste aree ha spesso seguito il ritmo di una dimensione legata all’idea di villaggio con una nuova identità di comunità ad esso riferita. Questo modello di urbanizzazione reca in sé i germi di un’idea di sostenibilità inscindibile dalla dimensione umana delle aree, dalla bassa densità abitativa, dalla realizzazione di reti viarie, parcheggi e opere pubbliche che hanno contribuito ad un progressivo ed equilibrato sviluppo del territorio. Un esempio  d’intervento urbano che, oltre a generare, tra gli anni 60’ e 70’,allora moderni  insediamenti su modello villaggio con una forte identità come Casal Bernocchi e Villaggio Azzurro, è poi culminato nella realizzazione di quartieri come Casal Palocco e le sue isole, Villaggio Alitalia e Axa. Purtroppo, parallelamente a questo sviluppo virtuoso, si sono affermati sullo stesso territorio in aree limitrofe e adiacenti, processi di lottizzazione intensiva spacciati per edilizia economica e popolare , che lungi dal dare vita a quartieri concertati a forte identità e a dimensione umana, hanno finito per segnare in modo negativo il nostro territorio. Parallelamente con il blocco degli insediamenti di tipo estensivo a favore di quelli intensivi spinti da interessi di “costruttori” o “coop” a seconda del vento che tirava  la vocazione del territorio ad emulare modelli di villaggi ora impedita ha alimentato prima piccoli proprietari poi beceri speculatori hanno attuato e alimentato uno sviluppo edilizio totalmente abusivo i cui risultati sono oggi evidenti. Si sono così sviluppate delle aggregazioni prive “centralità” e quindi carenti in termini di socialità ma anche vere e proprie aberrazioni in termini architettonico-urbanistici che hanno contribuito a deturpare e a snaturare il nostro territorio. Per rimediare a tale situazione nacquero le famose zone “o” soggette a sanatoria e quindi inserito in piani pubblici di “recupero urbano”  che si sono concretizzato nella solita modalità di fare cassa e drenare denaro da parte della pubblica Amministrazione con ritorni sul territorio scarsi o inesistenti per decenni .

Come s’inserisce Villaggio Verde all’interno di questa problematica?

Villaggio Verde rientra nel Programma più ampio di Recupero Urbano del Comune di Roma, finalizzato non tanto ai singoli casi edilizi ma alla risoluzione dei problemi riguardanti più complessi spazi urbani, la mobilità e i valori ambientali.

Grazie agli interventi previsti dal Programma, le singole parti di città tra loro sconnesse dovevano essere integrate mediante il completamento, opportunamente progettato, delle aree libere di connessione. Queste, trasformate in vere e proprie micro-riqualificazioni urbane locali, avrebbero dovuto consentire  al luogo di acquisire una sua identità, riducendo la marginalità e diversità dal resto della città, migliorando la qualità urbana e innescando occasioni per lo sviluppo economico sostenibile.

Villaggio Verde è un complesso residenziale rivolto verso uno spazio verde attrezzato. L’insediamento residenziale è funzionale alla sistemazione ambientale dell’area lungo il Canale Palocco.

Ad esempio è già stato completato e realizzato l’intero parco verde e la parte di competenze di una pista ciclabile che avrebbe consentito, data l’area totalmente pianeggiante e se completata per tutti gli altri tratti previsti nel piano comunale, il raggiungimento della prevista stazione metropolitana di Acilia sud a tutti i cittadini, dall’Infernetto, Palocco, Axa, Madonetta, ecc. . Stazione e ciclabile tutt’ora “fantasma” tranne il tratto realizzato a Vilaggioverderoma.

Inoltre Villaggio Verde vuole rappresentare la declinazione attuale di quell’antica idea di villaggio a dimensione umana nel quale sono nati e cresciuti molti in zona e che voglio difendere a tutti i costi contro ogni fenomeno di lottizzazione e di abusivismo che devono scomparire dal nostro territorio per lasciare spazio alla costruzione di aree a dimensione umana, fortemente identitarie e pienamente sostenibili.

 

Da dove viene questa frenesia per la sostenibilità ambientale?

 

Parlo di sostenibilità da sempre, sin dagli anni della mia formazione universitaria in cui cominciai a cimentarmi nel 1992 con la progettazione di una mensa bioclimatica per la facoltà di architettura a Valle Giulia. Poi la continua e stretta collaborazione con mia sorella, l’arch. Pier Angela Sigismondi, quale progettista di tutti gli edifici di VillaggioVerdeRoma , con  l’arch. Antonio Monza per molte tematiche di bioedilizia, con il nostro fidato gruppo dei progettisti e collaboratori, oltre l’incontro con il sistema Leed adottato dal Green Building Council  hanno continuato a nutrire questo iniziale interesse. Di fatto la progettazione bioclimatica, la bioedilizia, la sostenibilità ambientale sono concetti che difendiamo da sempre. Nel 2010 ci fu l’esplosione del “Green”, e come moltissimi enti locali anche il Comune di Roma ha dovuto correre ai ripari rispetto alle normative di sostenibilità ambientale sotto l’impulso della legislazione comunitaria. Il vero problema però era la mancanza di un efficace misuratore degli standard di sostenibilità, il massimo a cui potevamo aspirare è la nota certificazione energetica affidata alla registrazione di un “notaio”.  Attraverso Villaggio Verde stavamo sviluppando un  progetto estremamente denso di contenuti legati alla progettazione bioclimatica e alla sostenibilità ambientale ma non riuscivamo a farli emergere adeguatamente e fu in questo contesto che scattò l’affiancamento  con il mondo GBC e il sistema di classificazione LEED.

 

Ce ne può parlare?

 

P.S. Le dico innanzitutto con molto orgoglio che noi siamo il primo progetto a Roma che si è ispirato, per  al protocollo GBC Italia, spin off dell’ente statunitense “GBCI” al quale la Presidenza USA ha affidato la certificazione dei nuovi progetti edilizi statunitensi, pur non potendo certificare gli interventi residenziali per il non riconoscimento in Italia di tali certificazioni.  Abbiamo avuto la fortuna d’incrociare il nostro percorso con GBC in una fase in cui era ancora possibile recepire i loro criteri di progettazione e abbiamo compreso subito che per noi si trattava di un’opportunità unica per dare finalmente forma di livello internazionale ai contenuti  che avevamo integrato nella progettazione e nell’edificazione di Villaggio Verde.  In particolare il sistema di rating utilizzato da GBC e chiamato LEED si struttura in sette sezioni : Sostenibilità del sito, Gestione delle acque,  Energia e Atmosfera, Materiali e Risorse,  Qualità Ambientale Interna,  Innovazione nella Progettazione, Priorità Regionale. Questo sistema di rating è stato ugualmente utilizzato per certificare gli impianti delle più recenti Olimpiadi e di quelle di Rio de Janeiro  previste nel 2016.

 

Ci può fare qualche esempio sull’impatto dei criteri GBC-LEED a Villaggio Verde?

 

P.S. Gli esempi sono molteplici, dall’utilizzo di materiali di demolizione riciclati per la costruzione delle strade, all’impiego di materiali interamente riciclabili negli immobili (PVC, Vetro, Gres, ecc.). Un altro elemento su cui ci siamo soffermati e che viene attentamente valutato dal sistema LEED è la distanza entro la quale vengono reperiti i materiali per la costruzione, più riusciamo a reperire materiali in un raggio breve e maggiormente ridurremo le emissioni di CO2 legate al trasporto, ma non solo, in questo modo contribuiremo allo sviluppo dell’indotto produttivo locale e regionale, aspetto che rappresenta per LEED un ulteriore elemento di valutazione per certificare la sostenibilità dell’intervento. Molti dei nostri fornitori e imprese sono stati selezionati al livello locale tuttalpiù regionale. Ancora a titolo d’esempio nella sezione “Qualità Ambientale Interna” abbiamo operato attraverso la coibentazione di tutte le pareti per favorire il risparmio energetico , abbiamo utilizzato tutti materiali non nocivi e ancora una volta interamente riciclabili. Ad esempio gli isolanti a base di schiuma poliuretanica ad alta efficienza , un tempo ricavati da polimeri di idrocarburi, petrolio per intenderci, sono ora da noi utilizzati invece quelli provenienti da olii vegetali tipo soia e quindi totalmente compatibili con l’ambiente.  Una delle immagini più forti e caratterizzanti di questo impegno è forse rappresentata  dal strutture solari passive tipo quella che sovrasta la piazza centrale dell’area commerciale di Villaggio Verde, si tratta di una rivisitazione del concetto di “Camino Solare”, in pratica un sistema passivo di riscaldamento e raffreddamento formato da una struttura in acciaio a forma di tronco di cono che può essere aperto o chiuso alla sua sommità in funzione della stagione e della temperatura esterna per generare, attraverso un sistema di circolazione delle correnti d’aria, un sistema detto appunto “passivo”, che non richiede cioè l’utilizzo di energia per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti interni. Sottolineerei anche la totale integrazione architettonica degli impianti solari;

 

Cosa è stato previsto su un tema molto attuale come quello della gestione delle acque?

 

P.S. Anche su questo versante la nostra attenzione è stata massima, oggi possiamo affermare che tutte le acque che all’interno di Villaggio Verde cadono su superfici antropizzate vengono recuperate al 100%. Ora se pensiamo che l’80% dell’acqua che utilizziamo viene sfruttata per usi non potabili, mi pare un risultato straordinario in termini di sostenibilità. Tutta l’acqua che finisce in strada e sui marciapiedi viene recuperata attraverso un sistema sotterraneo di canalizzazioni e fatta confluire in quello che io chiamo scherzosamente “il Cinema” ovvero  una grande vasca di 10 metri per 10 metri, profonda 12, che potrebbe appunto ospitare una sala cinematografica…  e che noi utilizziamo per la raccolta delle acque, questa vasca ha due funzioni:  la prima è quella detta di “Vasca di Prima Pioggia”, durante i primi dieci minuti di pioggia raccoglie tutto lo sporco che la pioggia fa confluire trascinandolo dalle superfici esterne e inviandolo direttamente in fogna  con esito a depurazione. Esaurita questa prima fase si innesta la seconda funzione, quella della raccolta delle acque meteoriche in un secondo grande serbatoi in pvc adiacente , che verrà poi utilizzata per tutte le attività che non richiedono acqua potabile nel parco pubblico (lavaggi e innaffiamento). In questa stessa vasca confluirà anche tutta l’acqua che fuoriesce dalla fontanella ACEA installata all’interno del parco di Villaggio Verde e che nel rispetto della normativa sanitaria che regola i flussi delle condotte di acqua potabile deve contribuire attraverso la fuoriuscita dal tradizionale “nasone”  a tenere sempre in movimento il flusso delle acque potabili appunto, con la non trascurabile differenza che quell’acqua non la sprechiamo ma la recuperiamo interamente. Si tratta di accorgimenti che testimoniano della nostra dedizione alle tematiche della sostenibilità.

 

Per quanto riguarda le tematiche energetiche, quali interventi sono stati attuati?

P.S. Tutti gli edifici sono ovviamente in classe energetica “A”con grande cura dei dettagli di coibentazione e dei ponti termici. Tutti i fabbricati sono dotati di sistemi di produzione di energia che coprono la maggior parte del fabbisogno idro-termico  di ciascuna abitazione, ma è con l’edificio non residenziale  che la progettazione bioclimatica è stata spinta all’estremo. Il presupposto di questo progetto è innanzitutto una forte analisi del sito dal punto di vista delle condizioni climatiche, dei venti, degli orientamenti e degli azimut solari. In genere anche i più recenti esempi di edifici destinati ad ospitare centri non residenziali o commerciali, nonché importanti realizzazioni a firma di illustri studi di architettura non sono in grado di ottenere alcun tipo di certificazione quanto alla loro sostenibilità ambientale. Per l’edificio che nell’ambito di Villaggio Verde ospiterà l’area non residenziale abbiamo pensato ad uno spazio aperto all’interno del quale gli unici spazi chiusi sono costituiti da cellule coibentate che corrispondono ai negozi  e agli uffici che vi prenderanno posto. L’intero edificio  sfrutta al massimo le condizioni climatiche del sito sul quale sorge e ogni negozio all’interno è concepito come un vero e proprio guscio. Gli impianti di climatizzazione sono centralizzati e comandati da più centrali mentre sul tetto prende posto una vera e propria centrale fotovoltaica in grado di rendere praticamente energeticamente autonomo l’intero complesso.

Parliamo ora del progetto Villaggio Verde nella sua globalità

Villaggio Verde  è  un villaggio residenziale completamente ecosostenibile che inaugura un nuovo modo di urbanizzare. All’origine della progettazione di Villaggio Verde vi è la società di costruzioni e iniziative Immobiliari ESSEMME srl (Gruppo Sigismondi-Matteoni)   che  si è prefissa  di realizzare  nell’area di Macchia Palocco tra Acilia e Casalpalocco, (su circa 5 ettari di superficie) un progetto integrato di “villaggio” incentrato sulla eco-sostenibilità e sulla progettazione bioclimatica denominato “Villaggio Verde Roma”. Come già accennato, integrati nell’area troviamo l’integrazione architettonica di impianto solari termici e fotovoltaici , il completo recupero e riutilizzo delle acque meteoriche, sistemi bioclimatici di termoregolazione e impianti a basso consumo e basse emissioni nel pieno rispetto della normativa vigente del Comune di Roma e di quella prevista dalla Regione Lazio dal 2011. Si tratta di un quartiere “ideale” con tutti i sevizi integrati (aree residenziali, spazi commerciali, uffici, parti comuni) nei quali la sostenibilità, il verde attrezzato e la filosofia di potersi spostare anche con mezzi ecologici (auto elettriche e biciclette) sono parte fondamentale nella progettazione così come l’elevato livello di informatizzazione e interconnessione tra le diverse aree della progettazione (architettonica, strutturale, impianti, verde ed urbanizzazioni). A livello urbanistico oltre al verde pubblico, destinato a parco, pista ciclabile e verde sportivo, sono state previste ampie strade di accesso dotate di parcheggi, sia pubblici che di pertinenza delle residenze, con ampi spazi verdi attrezzati. Lo studio progettuale e tutta l’organizzazione esecutiva, è stato sviluppato dallo Studio architetti Sigismondi in stretta collaborazione ed integrato con il gruppo di professionisti e specialisti operanti nell’engineering network Le Meridiane Roma (www.lemeridiane.net).

A che punto sono i lavori?

P.S. Anche per quanto riguarda l’avanzamento dei lavori la nostra filosofia appare del tutto “innovativa” a Roma, nel senso che noi abbiamo già realizzato e “completato” tutte le opere di urbanizzazione: strade, marciapiedi, fogne, illuminazione pubblica, parco attrezzato, parcheggi, impianti sportivi, area giochi e pista ciclabile. Enfatizzo “appare a innovativa a Roma” perché è curioso che chi come noi attua quello che è semplicemente previsto per legge faccia qualcosa di straordinario (!) . Le precedenti esperienze con le zone urbanizzazioni delle “O” Infernetto, Saline, Dragona,ecc oltre  le terrazze di “Tizio” o le ville di “Caio” come amo definirle hanno evidenziato una mentalità ormai distorta del processo edilizio, dove si arriva ad “abitare” senza ancora i minimi servizi , le viabilità e le reti infrastrutturali completate.

La realizzazione degli immobili è in stato avanzato e in anticipo rispetto a quanto sottoscritto in convenzione con il Comune di Roma.  A partire dal prossimo inverno saremo in grado di attuare le prime consegne dei comparti Z1 A e B. Sono previste varie tipologie abitative dagli appartamenti ai villini indipendenti bilivelli e trilivelli, tutti dotati di giardino privato, patio e parcheggio. Abbiamo fatto la scelta di integrare un’ampia zona di verde pubblico per dare spazio alla socializzazione e allo svago entrambi fruibili a pochi passi dalla poca residenza nel pieno rispetto di quell’idea di quartiere/villaggio a cui siamo tanto legati e di cui Villaggio Verde Roma vuole rappresentare la frontiera più avanzata soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. In particolare l’edificio nel comparto definito z4 potrà  ospitare, oltre negozi al piano terra ed eventuali residenze con caratteristiche di presenza temporanea (residences) al primo livello, anche delle ampie piazze e terrazze destinate al Food and Beverage   proprio per favorire quei processi aggregativi e socializzanti di tutto il “villaggio” che ci sono cari.

Cosa devono fare coloro che sono interessati ad approfondire l’interesse nei confronti di Villaggio Verde Roma?

P.S. All’ingresso del complesso, in via Corrado Cagli 57 , abbiamo disposto degli uffici all’interno dei quali gli interessati potranno approfondire con noi stessi oltre che con i nostri incaricati, tutte le tematiche che ho sin qui trattato. In particolare abbiamo allestito un ufficio vendite gestito dagli addetti della Camillo Immobiliare ( www.camilloimmobiliare.it) alla cui cura ed esperienza da sempre ci affidiamo per la commercializzazione degli spazi abitativi e commerciali di Villaggio Verde Roma.

In quella sede diamo appuntamento a  tutti coloro che vorranno saperne di più, lì troveranno un’intera équipe animata da una passione incrollabile che non vede l’ora di raccontare nei minimi dettagli questa affascinante e ora più che mai difficile avventura.

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